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11 ott - APPROCCIO INTEGRATO PER LE PERSONE CON DM1
APPROCCIO INTEGRATO PER LE PERSONE AFFETTE DA DM1:
IL COUNTING DEI CARBOIDRATI E IL COUNSELLING CENTRATO SULLA PERSONA
Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma
Via Alvaro del Portillo 200, 00128 Roma
11 ottobre 2019
8 novembre 2019
13 dicembre 2019
DOCENTI
Y.M. Khazrai, S. Manfrini
RESPONSABILE SCIENTIFICO
Prof. Silvia Manfrini
Professore Associato di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Università Campus Bio-Medico di Roma
INTRODUZIONE
Il diabete tipo 1 (DM 1) è causato da distruzione beta-cellulare, su base autoimmune o idiopatica, ed è caratterizzato da una carenza insulinica assoluta (Standard AMD-SID 2018). L'iperglicemia dovuta all'assenza d'insulina espone queste persone a un rischio crescente di sviluppare complicanze a carico dell'apparato vascolare e del sistema nervoso, inducendo uno stato di morbosità che può essere fatale secondo i casi. Per rallentare il più possibile le complicanze croniche ma anche quelle acute, è di fondamentale importanza la gestione delle glicemie evitando i picchi d'iperglicemia e le crisi ipoglicemiche. Il supporto del personale medico sanitario e la terapia farmacologica sono fondamentali, ma non esclusive per ottenere buoni risultati nel trattamento del DM1. Secondo le linee guida SID-AMD 2018, la presenza di un team multidisciplinare è indispensabile per la gestione di un percorso di "educazione all'autogestione del diabete", che fornisca al paziente le conoscenze necessarie per interpretare i risultati e, se necessario, applicare un'azione correttiva farmacologica, modificando la posologia, o comportamentale, adattando l'alimentazione e l'attività fisica. I risultati ottenuti con lo studio DAFNE (DAFNE Study Group, 2002) dimostrano come un adeguato programma educazionale sia in grado di condurre dei cambiamenti rilevanti in termini di miglioramento della qualità della vita e di riduzione del fabbisogno insulinico (Bell et al., 2014).
Pertanto dare la possibilità di prendere decisioni in autonomia è un passo decisivo per responsabilizzare la persona con diabete riguardo il suo stato di salute. Anche perché non bisogna dimenticare che l'insorgere di una malattia cronica come il diabete è un evento che altera e rompe precedenti equilibri organici, psicologici e sociali; ciò determina sempre una sensazione di progressiva perdita di salute e integrità che spesso induce nel paziente l'idea di diversità e solitudine (Di Berardino P., 2012). Pertanto un intervento come il counselling centrato sulla persona può essere utile nell'aiutare la persona a prendersi cura di sé e diventare consapevole del proprio potere personale e più capace di promuovere il proprio benessere, diventare cioè agenzia attiva della propria salute (Spaziani &.Sulprizio, 2008).
Secondo Carl R. Rogers, lo psicologo umanista americano che inventò il counselling centrato sulla persona, gli individui sono dotati di ampie risorse per modificare i loro atteggiamenti e comportamenti (Rogers, C. R. 1980). Questo può essere favorito dal clima facilitante che si instaura negli incontri di counselling, tra counsellor e cliente, dove la persona si sente accettata e valorizzata senza condizioni. E' ascoltata in modo empatico, e questo le permette di esplorare soluzioni alternative efficaci in grado di risolvere problemi specifici. In questo processo il cliente acquisisce riconoscimento della propria identità e del proprio potere personale (empowerment) e riesce a fronteggiare il proprio problema e trovare una soluzione o più soluzioni a esso, aumentando la propria capacità di coping. Il counselling quindi si propone di promuovere empowerment nel cliente e questo fa sì che la persona che si percepiva in una condizione di impotenza riesca ad acquisire fiducia in se' stessa e a confrontarsi con la realtà che la circonda (Spaziani & Sulprizio, 2008).
La terapia nutrizionale medica è raccomandata a tutte le persone con diabete come parte integrante delle cure e dovrebbe essere gestita da un esperto in nutrizione come un dietista. Il suo ruolo nel migliorare il compenso metabolico con conseguente riduzione dell'emoglobina glicosilata (HbA1c) e delle complicanze associate al diabete è stato ampiamento evidenziato da studi clinici, che hanno anche riconosciuto il suo forte impatto sulla riduzione dei costi sanitari (Franz et al., 2014; Evert et al., 2014). Le persone con DM1 in terapia insulinica devono imparare a dosare l'insulina in relazione al contenuto dei carboidrati (CHO) nei pasti. Un ottimo strumento può essere il conteggio dei carboidrati (counting dei CH0), che permette di adeguare la dose d'insulina da somministrare a un determinato pasto in base al suo contenuto di carboidrati (CH0). E' un metodo che permette una maggiore flessibilità nelle scelte alimentari da parte della persona con diabete.
Il counting dei CHO è stato ideato negli anni sessanta del secolo scorso, ma ha suscitato grande interesse in seguito allo studio Diabetes Control and Complications Trial (DCCT) (Nathan et al. 1993, Laurenzi et al. 2011), dove era dimostrato che i pazienti in grado di aggiustare la dose pre-prandiale di insulina in base al contenuto di CHO del pasto erano quelli che avevano la maggiore riduzione di HbA1c.
OBIETTIVO
L'obiettivo di questo studio è quello di determinare un miglioramento della qualità di vita, della gestione della malattia e della terapia insulinica grazie ad un approccio integrato di counselling centrato sulla persona e conteggio dei carboidrati.
MATERIALI E METODI
Il corso prevede 3 incontri per valutare quanto appreso e riprendere alcune tematiche meno chiare o dimenticate.
STRUTTURA DEL CORSO
I partecipanti si presentano e vi è un primo incontro di counselling di gruppo "cosa è il diabete per me e come lo gestisco". Ogni partecipante spiega l'impatto che la malattia ha avuto sulla sua qualità di vita e sul suo modo di gestirlo.
Il paziente/cliente - in una relazione collaborativa con il counsellor - assume un ruolo attivo e responsabile in grado di mobilitare risorse finalizzate a uscire dalla propria condizione di difficoltà mediante l'accrescimento del proprio potenziale. In quest'ottica il counsellor diviene il facilitatore del processo di auto esplorazione e di cambiamento del cliente.
All'interno di questo percorso inizia anche l'iter formativo pratico:
- Sapere dove sono i carboidrati e quali sono gli alimenti che li contengono.
- Sapere quantificare i carboidrati presenti negli alimenti e il loro quantitativo nella singola porzione consumata
- Riuscire a scambiare gli alimenti mantenendo fissa la quota di carboidrati.
- Saper usare correttamente il rapporto Insulina/CHO
- Sapere calcolare correttamente la sensibilità insulinica
- Essere in grado di gestire situazioni particolari come per esempio lo sport, la malattia, il ristorante etnico, ecc..
OBIETTIVI SPECIFICI
- far crescere la motivazione a modificare lo stile di vita e l'autostima
- facilitare l'empowerment della persona
- agevolare i processi comunicativi
- offrire sostegno in situazioni di difficoltà o disagio
- fornire orientamento nella gestione della dieta e dell'attività fisica
ISCRIZIONI
L’iscrizione è gratuita. Il numero massimo di pazienti previsti è 20.
Per iscrizioni e informazioni
Pragma Congressi srl
PROVIDER STANDARD Nazionale n. 918
Corso Mazzini 14, 27100 Pavia
0382-309579 – [email protected]